Lorenzo D |
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| Quindi parliamo di 10 milioni di euro per un restauro serio e definitivo?
Di certo non è una cifra piccola, ma neanche spropositata. Purtroppo la realtà è che l'ideologia dell'austerità e dei tagli a tappeto della spesa pubblica (a tappeto, non razionali) sta mettendo in ginocchio ciò che resta di questo paese e in questi "piccoli" episodi si vede tutta la miseria delle scelte politiche compiute in questi anni a tutti i livelli della pubblica amministrazione. Arrivare a dover fare crollare di "inedia" un meraviglioso edificio rinascimentale perché "mancano i soldi" nel 2013 con il livello di sviluppo tecnologico e di benessere raggiunto ci dà l'idea della società meschina in cui viviamo. Di soldi in giro ce ne sono ed anche tantissimi, il problema è come sono distribuite e a quali finalità (da qui tra l'altro trae origine la stessa crisi economica attuale).
Se penso che dopo la seconda guerra mondiale si trovarono in breve tempo le risorse (moltissime anche interne, oltre a quelle dei piani di aiuti internazionali) per restaurare tutti i meravigliosi monumenti distrutti dalla ferocia dei bombardamenti e se penso che erano gli anni '40 e materialmente le condizioni di vita erano infinitamente più basse di quelle odierne, mi viene il disgusto a pensare alle scelte politiche di oggi giorno basate sui tagli ai servizi sociali (scuola, sanità, trasporti etc etc), culturali e alla manutenzione e conservazione dell'incredibile patrimonio artistico italiano.
Poi non parliamo del vincolo di bilancio imposto ai Comuni. Si tratta semplicemente di una follia puramente ideologica. Perché un'impresa si può indebitare e un comune no? Perché un comune non può fare impresa e utilizzare i soldi per progetti che a lungo termine potrebbero risultare se non remunerativi comunque capaci di coprire i costi iniziali? E' una pura e semplice ideologia folle.
Fatte queste (dovute) premesse, tornando al nostro Palazzo Chigi, volevo sapere se esiste per caso un'associazione cui potersi iscrivere per il salvataggio di Palazzo Chigi e dare eventualmente un contributo di qualsiasi tipo.
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